Bizzarie da terzo millennio Facebook vs Grecia


In questo mondo globalizzato e finanziario niente pare in grado di stupirci!

Oggi è stato fissato il prezzo ad azione per l'IPO del sito web di Social Network Facebook che qualche mese fa aveva deciso di "battere il ferro quando è ancora caldo" collocandosi in borsa; 38 dollari ad azione la quota che restituisce con un semplice calcolo algebrico un valore di capitalizzazione di 104 Miliardi di dollari.

In astratto, come abbiamo già accennato in passato, dire una cifra molto alta in Miliardi di dollari o Miliardi di Euro disorienta ed è difficile contestualizzare.

Magari però facendo qualche paragone si riesce a capire meglio l'entità del "problema"

Tanta confusione è stata fatta negli ultimi 12 mesi su i Prestiti da concedere alla Grecia o sulla rinegoziazione dei debiti (li chiamano bond, ma sono debiti) in scadenza, ma bastava regalargli "un Facebook!" e il problema sarebbe quasi del tutto stato risolto

Facebook prima di diventare una azienda con un modello di business remunerativo vale già quasi la metà (ad esempio) del colosso Microsoft (capitalizzazione odierna di borsa 249 miliardi di dollari).
Non dimentichiamo peraltro che Microsoft è arrivata a tale capitalizzazione dopo quasi 30 anni di utili ininterrotti, dopo avere venduto il proprio sistema operativo al 95% delle aziende, delle famiglie, dei giovani e degli utenti professionali, ovvero dopo aver "venduto" un proprio sistema operativo o un proprio software (a pagamento) a quasi la totalità dei possessori di un personal computer. Senza dimenticare che Microsoft ha ancora il controllo (sistema operatitvo) di circa il 78% dei Personal Computer che gli utenti devono usare per accedere al loro account gratuito su Facebbok.

E la Grecia?
La Grecia - ci verrebbe da pensare - non è abbastanza social!
Si è vero ha delle bellissime Isole a forte vocazione turistica, con alcune delle più belle spiagge al mondo. Ha una storia millenaria intrisa di arte e cultura. E tante altre cose come queste che costituiscono il motivo per il quale milioni di turisti (persone che arrivano dall'estero e spendono in Grecia i loro denari) ogni anno decidono di partire dai loro paesi, prendere una crociera (pagando) o un volo (pagando) e andare a visitare la Grecia ... soggiornandovi in media non meno di una settimana (pagando), mangiando prevalentemente in attività ristorative (pagando), etc...etc...

Ed allora? vi domanderete ...
MA NON VOGLIAMO MICA METTERE LA NAZIONE GRECIA A CONFRONTO CON SITO WEB COME FACEBOOK!

Infatti il confronto non sembrerebbe reggere e, secondo le "umane logiche", certamente sembrerebbe favorevole alla Grecia in termini di valore patrimoniale, ma apparentemente non è così nella globalizzazione finanziaria del terzo millennio.

Infatti proprio oggi la Grecia ha subito un nuovo taglio del rating (a CCC un solo gradino prima del D = DEFAULT), compromettendo sempre di più la possibilità di accesso al credito del popolo Greco, segno evidente che i mercati internazionali sono pronti a stracciare ogni attività del paese Ellenico. Mentre, nello stesso giorno, si osanna nel tempio della finanza Americana il sito web Facebook quotandolo oltre 100 Miliardi di dollari .... "Dollari" che dovranno sborsare nei prossimi giorni gli investori magari giocherellando con il portafoglio titoli di diverse centinaia di migliaia di famiglie (non solo Americane) e se poi dopo qualche mese "Facebook passasse un poco di moda" siamo certi che nessuno si vergognerà nel dire loro che i risparmi (speriamo parzialmente) investiti hanno "perso qualche punto". Certo potrebbe verificarsi anche il contrario (anche se ne dubitiamo fortemente), nel caso in cui Facebbok mantenga la leadership dei siti di social network con il maggior numero di iscritti (rigorosamente gratis) e di conseguenza vedere salire le proprie azioni (pur non sapendo perchè) ancora per qualche mese o addirittura per qualche anno.

Ma è incontrovertibile che allo stato attuale, analizzando i relativi modelli di business, la Grecia ha degli asset commercializzabili e spendibili sul mercato senza magie, mentre il mirabolante Facebook, ad eccezione della profilazione degli utenti (che dice di non fare....birichino) e della "pubblicità orizzontale", che non sta andando benissimo come dimostra la notizia di ieri in cui si è appreso che GM (General Motors) ha revocato il contratto pubblicitario a Facebook poichè giudicato troppo oneroso e con scarsi risultati (chissà, forse perchè un teenager mentre chatta con l'amichetta che gioca con farmville non è interessato a comprare un auto?), un vero e proprio asset commercializzabile - secondo la Redazione di Prestito.it - purtroppo deve ancora inventarlo.

Intanto, in un clima festoso ed al limite dell'esaltazione, oggi 18 maggio 2012, alle ore 15.30 a Mark Zuckerberg sarà concesso anche l'"onore di suonare" la campanella del Nasdaq (Borsa Americana dei titoli tecnologici) dando il via alle contrattazioni della giornata borsistica, tanto per amplificare ancora di più il tam tam mediatico circense sollevato dal collocamento di Facebook fissato per le ore 17.00.
Ci pare doveroso segnalare che sarà per capilazzazione il secondo collocamento di sempre, infatti solo il collocamento di VISA si è "permesso" in passato di registrare una capitalizzazione superiore all'IPO del sito web facebook. Ma tuttavia considerato che VISA aveva al tempo già qualche miliardo di utenti paganti (le carte di credito che emette non sono gratuite) e diversi milioni di esercenti/negozi convenzionati (paganti anch'essi, una percentuale su ogni transazione) forse quelli di Facebook potrebbero perdonare VISA di essersi permessa di fare meglio di loro al collocamento!

Chissà se le Banche con l'azienda Facebook hanno operato le stesse logiche di "credit crunch" (negazione di accesso al credito) applicate con migliaia di piccole e medie imprese attive nei più disparati settori commerciali e dei servizi, oppure hanno contribuito a finanziare lautamente le "attività e passività di Facebook" magari coscienti e felici di cavalacare un onda molto alta oggi, non curandosi del fatto che prima o poi le onde pur alte che siano si infrangono sulle coste, a volte "spegnendosi" su pacifiche spiagge ed altre volte "infrangendosi" improvvisamente e fragorosamente su solide scogliere!.

E voi, dovendo scegliere chi buttereste dalla torre la Grecia o Facebook?

Michele Bini
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Redazione - Prestito.it
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redazione@prestito.it

Redazione - Prestito.it - 2012-05-18 









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