Un Mercato Libero...ma Non Troppo


La notizia di ieri che la BCE, ovvero Mario Draghi, ritiene che i Governi Europei non debbano limitarsi ad una austerità di bilancio ma debbano anche tagliare la spesa pubblica e attivarsi per rilanciare l'economia, mette in evidenza lo straordinario potere che oggi nel cosiddetto libero sistema di mercato hanno le Banche Centrali.

Prima però diciamo subito che è di sollievo che una persona del calibro di Draghi ponga l'accento su questo aspetto del problema che noi, di Prestito.it, riteniamo alla base stessa di ogni possibile azione volta a farci uscire da questo vizioso circolo negativo in cui l'Europa sembra essere entrata.

Solo pochi giorni infatti fa in una nostra News del 22 Aprile osservavamo quanto fosse straordinariamente più importante nel caso dello Stato Italiano lo spendere bene il denaro che già stava gestendo piuttosto che incassarne una relativamente piccola nuova quantità sotto forma di extra tasse che tra l'altro inevitabilmente avrebbe avuto sproporzionati effetti recessivi.

L'aspetto contingente odierno ci porta ad una considerazione più ampia.
Considerazione che spiega anche il motivo per cui noi alla Redazione di Prestito.it continuiamo a parlare della Banca centrale Europea, ovvero a ritenere le azioni intraprese dalla BCE di diretto interesse per le persone che vogliono accedere al mercato del prestito.

Lo facciamo perché riteniamo che il Libero Mercato in cui viviamo in realtà sia molto poco libero.
Ed è poco libero perché alcune decisioni fondamentali vengono prese non dal mercato ma da un numero limitatissimo di persone che decidono in base a considerazioni del tutto particolari e a volte anche discutibili nel senso che vengono fortemente influenzate dalla parte politica al momento in carica.

Basti pensare a quello che è il motore di questo mercato, il denaro.
Il denaro o meglio il costo del denaro viene sostanzialmente deciso oggi da due o forse tre ristrettissimi gruppi di persone al mondo (e poi si dice che il capitalismo sia un sistema totalmente libero e democratico!) che periodicamente stabiliscono i tassi ufficiali.

Il gruppo numero uno è quello della FED Federal Reserve Americana, il numero due è quello della BCE Banca Centrale Europea e il terzo, in attesa che la Cina prenda ulteriore peso, è (per ora ancora) quello della BOJ Bank of Japan, Banca Centrale Giapponese.

Questi signori decidendo quanto andrà a costare il denaro hanno in realtà un potere straordinario, quasi difficile da valutare.
Influenzano i tassi di interesse che tutti noi dobbiamo pagare per i prestiti o per i mutui, il tasso di interesse attivo che possiamo prendere sui nostri depositi bancari e (indirettamente ma non troppo) l'andamento della borsa e quindi i nostri potenziali sudati investimenti in azioni.

Ma influenzano anche l'inflazione, il costo della vita, i salari e gli stipendi.
Influenzano praticamente l'intero nostro mondo economico.

E lo influenzano stando comodamente seduti (una osservazione non una critica) in due o tre magnifiche sale riunioni, sgranocchiando un sandwich (hanno anche loro delle necessità fisiologiche), e cercando di indovinare quale potrà essere la cosa migliore da fare per il bene della comunità ma entro i limiti imposti ufficialmente o confidenzialmente dalla classe politica che al momento detiene il potere (i loro datori di lavoro) e con un occhio alle vicine scadenze elettorali che potrebbero portare degli avvicendamenti di rilievo (i loro prossimi datori di lavoro).

In questo Mercato Libero ma non Troppo la Redazione di Prestito.it ritiene che sia importante seguire quanto succeda all'interno per lo meno della sala riunione di Francoforte dove ha sede la BCE perché è da qui che scaturiscono le decisioni sui Tassi di Interesse che chiunque voglia richiedere un prestito personale deve prepararsi a pagare.

Una sola ultima leggera considerazione.
Se questo nostro mercato non è, come abbiamo appena visto, poi troppo libero almeno ci consola che, per fortuna, il dittatore del momento in Europa, il Sign Mario Draghi, pare essere capace, onesto, molto attento all'andamento dell'economia reale e, per quanto possibile, relativamente indipendente dal mondo politico.

Insomma un Dittatore Buono.

Corrado Colombini
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Redazione - Prestito.it
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Redazione Prestito.it - 2012-04-26 









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