Dal Centro Studi della Confindustria arriva una aggiornata fotografia della società Italiana che mette in evidenza un continuo aumento della povertà, un declino dell'indebitamento con un calo di prestiti e un aumento della propensione al risparmio, aumento dovuto anche alla insicurezza sulla occupazione e sulla situazione economica in generale.
Oggi la percentuale di Italiani collocati al vero limite della soglia di povertà sono circa l'8%.
Come reazione gli Italiani sembrano aver stretto sui consumi famigliari, riducendo le spese non assolutamente necessarie e riuscendo in questo modo ad incrementare la propensione famigliare al risparmio che aumenta del 12,8%.
In linea con questo si riduce di circa il 5% il ricorso ai prestiti personali e all'indebitamento in generale.
Altra conseguenza meno da economia statistica ma importante sotto il punto di vista sociale è l'aumento dei furti che salgono, nel caso di furti in abitazioni, quasi del 40% nel periodo che va dal 2010 al 2012.
In particolare in forte aumento pare essere lo stress nella fascia 18-24 anni per gli uomini. Non a caso i giovani stanno soffrendo in modo particolare per la mancanza di occupazione con la categoria giovani quella maggiormente colpita in assoluto.
Nel 2013 un giovane su quattro ne lavora ne studia.
Sempre per i giovani cresce poi l'insoddisfazione, con l'indicatore della soddisfazione che cala dal 37% del 2012 al 32,5% del 2013, un livello veramente basso.
Analizzando questi dati non si comprende come le indicazioni ufficiali possono continuare a parlare di aumento sostanziale del PIL nel 2014.
Sarebbe forse più logico contare su un modestissimo aumento delllo 0,1% o dello 0,2%.
Salvo che non si voglia contare sulla spinta che verrà data al PIL dalla nuova brillante idea di inserire nei conteggi statistici nazionali anche le cifre legate alle attività illegali!!
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