Tra I paesi Europei la Spagna è forse il paese che ha sofferto maggiormente la crisi immobiliare seguita alla bolla speculativa dei primi anni di questo (finanziariamente) tormentato nuovo secolo.
Con l'avvento dell'Euro e dei bassi tassi di interesse sui prestiti si era infatti creato in Spagna (come poi anche in Italia seppur in misura minore) un mercato alquanto artificioso degli immobili con prezzi in continua salita che avevano stimolato progetti immobiliari sempre più audaci e dubbi finanziati con allegri prestiti senza significative garanzie.
Con la crisi economica questo grande castello speculativo dai piedi di argilla è crollato lasciando dietro di se un enorme numero di costruzioni non portate a termine, costruzioni che oggi non hanno praticamente mercato.
Per questo Sareb, la Banca Pubblica che ha preso in carico una enorme fetta del parimonio immobiliare delle banche spagnole al fine di salvarle dal tracollo che incombeva su di loro, ha appena preso una decisione molto controversa.
Demolire gli immobili ancora non finiti e che non hanno prospettive di essere venduti, o almeno iniziare un programma di demolizioni che porterebbe, almeno sulla carta, a due differenti benefici.
Il primo quello di ridurre le spese di gestione di questi edifici e di non gettare al vento altro denaro per completare qualcosa dal dubbio valore commerciale.
Il secondo quello di dare un piccolo shock al mercato con la speranza che alla fine ne possa risultare un aumento se pur piccolo del valore dei restanti immobili.
Naturalmente anche in Spagna il mercato immobiliare soffre per una certa difficoltà nella concessione di prestiti e di mutui da parte delle banche ma il motivo principale per il crollo del mercato immobiliare è derivato dal fatto che gli stranieri, un tempo i maggiori acquirenti di immobili in località turistiche, avevano praticamente abbandonato il mercato spaventati in realtà da molteplici motivi.
La crisi immobiliare, la paura del crollo dell'Euro e le enormi polemiche venute alla luce alcuni anni fa su case costruite senza regolari permessi e potenzialmente a rischio demolizione.
Oggi malgrado la piccolissima ripresa in corso il mercato continua ad agonizzare.
Basti pensare che, durante i primi sei mesi del corrente anno, sono stati venduti 20.770 appartamenti contro i circa 300.000 che si vendevano solo pochi anni fa, prima della fine dei tempi d'oro.
E i prezzi che sono circa del 40% più bassi del 2008 continuano la loro discesa provvocando pressione aggiuntiva sulle banche Spagnole e sulla stessa Sareb che vede il valoro del proprio patrimonio immobiliare calare oltre i limiti.
Sareb ha dunque deciso di procedere sulla strada delle demolizioni controllate stanziando a questo scopo una cifra iniziale di 103 milioni di Euro.
Una strada che, tuttavia, non è senza difficoltà visto che sono già arrivate le prime voci contrarie che gridano allo scandalo e che vorrebbero che questi immobili venissero destinati alla edilizia popolare al fine di aiutare le famiglie in difficoltà.
La
Redazione di Prestito.it ricorda che anche l'Irlanda aveva messo a punto un (in realtà alquanto moderato) programma di demolizioni selettive e in Irlanda durante il 2013 il mercato ha visto una piccola ripresa o quanto meno una fine della caduta dei prezzi.
Si ricorda anche che tuttavia in Spagna i prestiti in soffernza nel settore immobiliare sono elevati al punto da essere quasi fuori controllo.
Si parla di prestiti in sofferenza pari a 11,8% del totale per un equivalente di circa 180 miliardi di Euro.
E si potrebbe forse azzardare a dire che, se questo è l'ammontare di cui si parla, la cifra reale potrebbe essere in realtà superiore di molto.
Visto la continua tendenza delle banche Spagnole a fornire dati che, più che rispecchiare i fatti, rispecchiano le speranze.
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