Se l'ultimo periodo economico fosse una partita di calcio questo probabilmente sarebbe stato il risultato visto il crollo della percentuale di export Italiano e l'enorme successo dell'export Tedesco.
Ma sentiamo le parole di Jörg Asmussen impegnato in un incontro a Bolzano.
Jörg Asmussen, membro del consiglio esecutivo della Bce, ha sempre avuto un debole per l'Italia sin da quando trascorse due anni nel nostro paese, a Milano negli anni 90 impegnato in un master in Business Administration.
Oggi, a soli 46 anni, è un dinamico membro dell'esecutivo della BCE, la Banca Centrale Europea, e spesso sembra sia stato di forte aiuto al Governatore Mario Draghi nel mantenere buoni rapporti di lavoro con la sempre intransigente Bundesbank Tedesca.
In un recente incontro a Bolzano con imprenditori Italiani e Tedeschi Asmussen ha dichiarato che l'Italia ha forti probabilità di riprendersi economicamente ma che la strada rimane ancora dura e difficile.
Parlando proprio del panorama economico delle due nazioni ha osservato che una sostanziale differenza fra Italia e Germania è il fatto che le piccole e medie imprese Italiane sono sostanzialmente più piccole di quelle Tedesche e questo fatto le rende maggiormente vulnerabili e rende maggiormente difficile l'accesso ai prestiti bancari ed ai finanziamenti a breve e lungo termine.
Inoltre le ridotte dimensioni rendono difficili adeguamenti tecnologici che oggi invece sono totalmente necessari per la sopravivvenza delle stesse imprese.
Per quanto riguarda la relativa forza dell'Euro Asmussen non ha commentato in quanto il valore della moneta unica Europea non rientra nel raggio di azione della BCE.
Salvo naturalmente per i suoi possibili effetti inflazionistici.
Un ovvio problema che incombe sull'Italia è sempre il prestito o debito pubblico, un debito che tende a deviare gli investimenti delle banche nazionali che oggi sono fortemente criticate per non fare la loro parte nel mondo economico nazionale non concedendo prestiti personali o finanziamenti a aziende.
La
Redazione di Prestito.it fa osservare che Asmussen è naturalmente un forte sostenitore dell'Euro come moneta unica.
E fa molto bene ad esserlo per almeno due motivi.
Il primo in quanto lavora per la BCE ed il secondo in quanto è Tedesco.
La Germania infatti ha beneficiato enormemente della introduzione della nuova moneta Europea.
Basti pensare che
dal 1999 l'Italia ha perso il 30% delle quote di mercato del proprio export.
La Germania al contrario ha guadagnato il 20%.Un risultato che, malgrado il buon governo e le capacità dei nostri vicini Tedeschi, non sarebbe certamente stato possibile se la Germania avesse continuato ad aver il Marco come moneta nazionale.
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