Debito Pubblico Italiano a quota 2017 Miliardi di euro


Nel supplemento bollettino statistico di Bankitalia è evidenziato che a fine Febbraio 2013 il Debito Pubblico Italiano si è attestato a 2017 Miliardi di euro.

Il fabbisogno di spesa dell'Amministrazione Pubblica nel solo mese di febbraio sarebbe stato di ben 13,1 Miliardi di euro.

Calano ulteriormente l'inflazione ed i consumi dei privati cittadini (incluso la spesa per i generi alimentari).

Questi dati negativi per l'economia Italiana arrivano proprio mentre pare aggravarsi il Credit Crunch delle Banche per quanto concerne la concessione di Prestiti Personali e Finanziamenti alle Imprese.

Dai dati esaminati dalla Redazione di Prestito.it sarebbero meno di 8 su 100 le domande di Prestito, Finanziamento o Mutuo che si concludono con la concessione del prestito richiesto.

La riattivazione dell'accesso al Credito per le famiglie e le imprese Italiane oggi più che mai appare come un passo imprescindibile per l'inversione del trend negativo dell'economia interna Italiana.
Probabilmente perchè avvenga ciò non è sufficiente attendere lo spontaneo risveglio delle Banche Italiane, ma con ogni probabilità sono necessarie misure e normative atte a "stimolare l'interesse delle Banche" a tornare finalmente a fare il proprio mestiere più antico ... "prestare denaro in cambio di un rimborso con interessi".

Purtroppo in questo momento, in Italia, nessuna forza Politica ne di maggioranza ne di minoranza ha avanzato proposte in tal senso ne ha posto quesiti all'attenzione del Governo (che non c'è) sul fenomeno del Credit Crunch.

Salvo qualche timido accenno di Confindustria nei mesi scorsi - per voce del proprio Presidente Squinzi - il problema del severo inasprimento nella concessione di Prestiti e Prestiti Personali da parte della stragrande maggioranza delle Banche Italiane, parrebbe quindi "un non problema per i Politici Italiani" e tantomeno per i freschi (da circa un mese) eletti parlamentari, che in verità rischiano di essere già in scadenza qualora prendesse corpo l'ipotesi di un ritorno alle urne, magari già sotto il sole estivo del prossimo luglio.

Intanto però in queste ore continuano a susseguirsi comunicati di confcommercio e confesercenti i quali evidenziano una continua emorragia per quanto concerne la cessazione di piccole imprese e la chiusura di negozi.
Comunicati, come ad esempio la notizia choc di oltre 4000 negozi di abbigliamento chiusi nei primi tre mesi del 2013, che stranamente vengono trattati con un profilo molto molto basso da quasi tutti gli organi di informazione, rispetto al teatrino post- (o forse pre-) elettorare al quale gli Italiani sono costretti ad assistere da alcune settimane.

Michele Bini
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Redazione - Prestito.it
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Redazione - Prestito.it - 2013-04-12 









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